Intervista a Ennio d’Alba
Nota preliminare
Il sistema spirituale di Ennio d’Alba è basato su una serie di regressioni. Ma non si tratta di regressioni per sapere se nel passato fummo Napoleone o Cleopatra (stranamente, nelle regressioni tutti quanti furono personaggi famosi…). In queste regressioni la persona cerca di stabilire, o ristabilire, l’unione con il suo subconscio, che è chi la guida e consiglia in questa vita. A questo scopo, dovrà realizzare diverse sedute, nelle quali l’istruttore la condurrà ad un’altra dimensione, dove riceverà informazione e consigli che le saranno utili nella sua vita e la condurranno, se la persona vuole, ad intraprendere un cammino spirituale.
Ci sono molti tipi diversi di regressione e molti maestri, ognuno di loro con il suo metodo e il suo proposito. Quello di Ennio d’Alba è unico, e in Spagna, l’unica persona preparata e autorizzata a farle è Loto Perrella, che lavorò molti anni con lui in Barcellona, assistendolo nelle sedute nelle quali faceva da traduttrice, e in Roma dove viaggiava regolarmente, che tradusse in spagnolo il suo libro “Il risveglio della divinità nell’uomo”, e che gli fu vicino negli ultimi giorni della sua vita (2022).
Loto Perrella.
Barcellona. Martedì 2 aprile 2024.
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Introduzione
Questo breve quaderno1 è diverso dagli altri, perché nasce da un’esigenza che si è presentata quando Ennio D’Alba ha autorizzato alcuni dei suoi discepoli ad operare come istruttori secondo il suo metodo.
Per la prima volta quindi, l’istruttore deve rispondere alle domande dei suoi allievi che, giustamente, desiderano sapere chi è Ennio D’Alba, a quali scuole si rifà il suo insegnamento, attraverso quali maestri gli è stato impartito, qual’ è stato, in sostanza, il suo percorso spirituale.
Così abbiamo chiesto direttamente a Ennio D’Alba, in un’intervista che egli gentilmente ci ha concesso, le informazioni che sono state richieste a noi, in modo da fornire risposte esatte.
L’intervista è stata registrata il 18 febbraio 2003, e ne è stato tratto questo quaderno.
Marinella Bonasso e Anna Maria Venturini
La vita
Ennio Cafagna, il cui nome mistico è Ennio D’Alba, nasce a Roma il 26 settembre 1926. Cresce in una famiglia che gli impartisce un’educazione in linea con i tempi, in cui si poneva molta attenzione ai bisogni fisici e poca a quelli affettivi e psicologici del bambino.
E’ un bambino introverso, si sente solo e poco compreso dai genitori severi che cercano di piegarne, anche con pene corporali, la volontà già allora ben sviluppata, e si aiuta con la fantasia di cui è abbondantemente dotato.
Inoltre è curiosissimo e perseguita tutti con domande continue.
A scuola rende poco, per tutte le elementari e i primi due anni delle medie gli insegnanti non apprezzano un alunno che sembra distratto e gli danno brutti voti.
Allora immaginazione creativa e visualizzazione, perché di questo si trattava, erano parole senza senso, tuttavia il piccolo Ennio incontra finalmente un insegnante, un prete intelligente, che lo capisce e lo aiuta a impegnarsi nello studio.
A 12 anni sente il bisogno di leggere libri diversi, inconsueti, che lo guidino su un sentiero che sente essere il suo, lungo il quale procede ancora a tentoni.
E’ attratto particolarmente dalle discipline yoga, di cui esegue anche gli esercizi, e dalla teosofia. All’epoca a Roma non era facile procurarsi testi su quegli argomenti, esistevano poche librerie che ne fossero fornite; lui ne scopre una a Piazza Colonna e ne diventa frequentatore abituale.
L’adolescenza trascorre tranquilla tra gli amici e le letture, gli piacciono le ragazze, si innamora facilmente, idealizzando l’oggetto del suo amore.
Poi gli interessi che coltivava da adolescente passano in secondo piano davanti alle priorità della vita. Si sposa presto, abbandona Roma per trasferirsi, per lavoro, in un’altra città.
Il matrimonio però non funziona e arriva la rottura.
Questa separazione, con la delusione e il dolore che ne conseguono, è un evento importantissimo nella sua vita, lo costringe a guardare in se stesso e a riprendere il filo della sua ricerca interiore.
Il percorso spirituale
In quel periodo Ennio legge moltissimo, apprende molto dalle filosofie orientali e occidentali, si interessa alle scuole misteriche antiche e all’ermetismo e, «per caso», trova su una rivista la pubblicità di una scuola rosacrociana, a cui subito si iscrive.
La scuola arricchisce la sua cultura esoterica ed ermetica, ma per riceverne le 12 iniziazioni deve recarsi periodicamente a Lugano.
Nel frattempo medita e nella meditazione stabilisce il contatto con Brunilde, il suo Subconscio, che gli appare per la prima volta vestita da guerriero, e comincia a guidarlo facendogli recuperare antiche iniziazioni, ricevute in vite passate e a suggerirgli le tappe di quello che poi diventerà, nel corso di molti anni e con molte successive modifiche, il «sentiero» spirituale, come noi lo conosciamo attualmente.
Brunilde lo segue, è lei la sua maestra per molti anni, perché Ennio, fatto assolutamente eccezionale, contrariamente a tutti noi, non ha avuto un maestro umano ad abbreviargli la via. Da lei trae anche l’ispirazione per le poesie che comincia a pubblicare.
Su consiglio di Brunilde sceglie il suo nome mistico, da sostituire al suo secondo l’uso, per operare nell’ambito spirituale.
Un giorno Ennio si trova ad Alba, in Piemonte. Improvvisamente lo colpisce, sulla facciata della cattedrale, l’immagine dei quattro evangelisti nella forma dei rispettivi animali, ognuno dei quali rappresenta una delle quattro costellazioni che formano la «grande croce fissa» dell’astrologia: Acquario, Leone, Bue [Toro], Scorpione il cui simbolo è l’Aquila. Insieme formano il nome di Alba.
Gli evangelisti simboleggiano anche i quattro elementi: aria, fuoco, acqua e terra, elementi che sono inoltre rappresentati da ognuna delle lettere ebraiche che formano il nome di Jahve. Simbolicamente è un’immagine completa del Creato, e allora comprende il perché del suo nome, che Brunilde gli ha suggerito.
In quel periodo fa conferenze, tiene seminari in cui si fanno anche esercizi di visualizzazione, cerca di diffondere quello che ha appreso e che ora è intima parte di se.
Scrive anche alcuni dei suoi quaderni2, e prende forma il 1º vol. di «Il Risveglio della divinità nell’uomo»3, che verrà in seguito tradotto in tedesco e poi in spagnolo.
Sempre in quel periodo, prende contatto con alcuni maestri sciamani (in carne e ossa stavolta) e, sebbene ritenga che quella via non sia la più adatta alla forma mentis dell’uomo occidentale, ne trae utili insegnamenti.
A Lugano Ennio arriva al 12º grado, ossia all’ultima iniziazione rosacrociana e, in quell’occasione, incontra il suo Maestro personale.
Il Maestro lo guarda come per scrutargli l’anima, lo fissa negli occhi e poi scompare, lasciandolo deluso e convinto, erroneamente, di non essere stato accettato.
Ne parla con i suoi istruttori, e si rende conto che nessuno di loro ha mai raggiunto quel livello.
Il Maestro apparso è per lui uno sconosciuto e solo in seguito, «per caso», ne vede il volto ritratto insieme a quello di alcuni altri Maestri, in un libro su una bancarella… naturalmente lo acquista.
Si tratta del maestro Lahiri Mahasaya, discepolo di Babaji, vissuto in Oriente, che continua ad apparirgli anche in seguito, alternandosi con gli altri del ritratto.
A questo punto il percorso con i Rosacroce è finito. Gli ha dato una formazione soprattutto culturale, essendo l’insegnamento esoterico della scuola ridotto al minimo, se si eccettuano le cerimonie iniziatiche che però non venivano spiegate. C’era molto apparato e poca sostanza.
Ma queste cose hanno spinto in lui come una molla e, soprattutto, lo hanno condotto in Svizzera.
Lugano è un punto obbligato del suo percorso, il suo Maestro ha fatto in modo che lui arrivasse là al momento opportuno.
«Facevo gli incontri adatti», dice Ennio, «andavo nei posti adatti,… da lì è iniziato tutto. Ho conosciuto una signora che mi ha spianato la strada e mi ha presentato le persone giuste. Lì è nato tutto.»
Lei gli fa conoscere gente, persone che lo aiutano perché possa cominciare a fare le prime sedute come istruttore, ora sempre singole, a sperimentare sugli altri il percorso che è stato fatto fare a lui, nel tempo, dal suo Subconscio.
Sempre attraverso le persone conosciute in Svizzera prende contatto con un’associazione esoterica americana di nome BOTA, «The Builders of the Adytum», in italiano I Costruttori del Tempio [interiore] e, su loro incarico, comincia a tradurre per gli allievi italiani le dispense che quella scuola spedisce ai suoi allievi francesi.
Compie il lavoro in tempi brevi, così come gli hanno chiesto, è faticoso, ma arricchisce la sua conoscenza delle quattro scienze ermetiche: Alchimia, Tarocchi, Cabbala e Astrologia e lo mette in grado di sistemare i vari tasselli della visione esoterica-ermetica del mondo.
In quegli anni Ennio non è ancora quello che si chiama un «maestro realizzato», ossia il passaggio dal suo Maestro personale al Maestro Cosmico, con l’identificazione con Lui, è una trasformazione non ancora avvenuta. Ma l’aiuto agli altri accelera anche il suo percorso.
Finalmente, all’età di settant’anni, Ennio è un Maestro.
Grazie ai suoi interessi, inizialmente culturali ma che venivano dal profondo, agli studi, alla meditazione sostenuta da una volontà ferrea di andare avanti, senza l’aiuto di un istruttore esterno, quello che era il suo compito di questa incarnazione, la sua ultima come essere umano, è stato realizzato.
Ora egli può indicare anche agli altri, in modo totale, la via iniziatica del «Sentiero spirituale».
4
E adesso
che ho compiuto questa vita
guardo me stesso
come dal di fuori
per ammirare
la Grande Opera
in me realizzata
grazie a Te, Mio Signore.
E’ un edificio immenso e possente,
eterno ed immortale,
una divinità tra i mortali
presente in più mondi
per manifestare, al Tuo Servizio,
la Tua Gloria nella creazione
per poter tutto sanare e armonizzare
eliminando l’ottusità
dalle menti umane,
unico attuale disordine su questa terra
in tanto ordine nell’universo
Note:
1 2 I quaderni di Ennio D’Alba. Stampati a cura dell’A. I Quaderni sono di supporto alle sedute esperienziali, e sono 42.
3 Ennio D’Alba – [vol. 1.]: Il risveglio della divinità nell’uomo: la via dell’amore-conoscenza – Roma: Fermenti, 1988; Ennio D’Alba – [vol. 2.]: Il risveglio del divino nell’uomo: la realizzazione: sistemi iniziatici operativi – Roma: Fermenti, 1997.
4 La poesia è di Ennio D’Alba.